il montepulciano

Un’uva dal carattere selvaggio e sincero.

È incredibile, ma capire il Montepulciano è stato come confrontarci con noi stessi umanamente e socialmente e sentire che parte del nostro carattere e delle nostre azioni sono la conseguenza di una genetica antica, che riaffiora a ogni decisione. Il territorio d’origine influenza il carattere di una pianta tanto quanto il carattere di un uomo. In poche parole accogliere l’anima del Montepulciano nel territorio del Conero, con le sue asperità e caratteristiche, è stato come fare i conti con noi stessi.

Ci siamo ritrovati faccia a faccia con quest’uva, dal carattere così fortemente selvaggio e sincero, un’uva che porta in sé il profumo della macchia mediterranea e il temperamento dell’uomo di mare, un’uva rossa che cresce sì a ridosso dell’Adriatico, ma radica in un territorio boschivo e scosceso, un’uva la cui storia narra delle feste degli abitanti del porto di Ancona. Sono tante le uve degne di nota nel mondo, sono tanti i vini che abbiamo bevuto da grandi uve, ma decidere di coltivare il Montepulciano è come tornare a giocare con gli amici della propria infanzia, quelli che ti conoscono così bene che ti accolgono ed accettano così come sei. E per comunicare veramente bisogna essere sinceri, non servono troppe parole ne artifici, ma gesti semplici e diretti. Bisogna essere naturali.

l’anima del vino

Accettare e rispettare il carattere del vino.

Siamo da sempre artigiani e per noi esiste il vino autentico. Esiste il gesto del prendersi cura senza imporsi, osservare e accompagnare. L’esperienza ci ha portato a dire che in cantina, come nella vita, bisogna saper lasciare andare, allentare le briglie del comando, accettare e rispettare il carattere del vino che ogni anno è diverso. Secondo questa filosofia le fermentazioni sono spontanee e tutti i nostri vini nascono e vivono con l’aria perchè seguendo l’esempio della natura pensiamo che un vino nato in stretto rapporto con l’ossigeno sia un vino vivo.

Ricerchiamo l’integrità del vino e non evitiamo totalmente l’utilizzo dell’anidride solforosa, ma ne limitiamo l’utilizzo il più possibile per rispettare la salubrità del vino, evitare la sua azione omologante nelle fermentazioni e per non perdere quella complessità microbiologica raggiunta con il lavoro fatto in campagna. Tutti i vini che produciamo sono il frutto di anni di domande e sono la nostra personale interpretazione del Conero.

raccolta uva vitigno Montepulciano
raccolta uva vitigno Montepulciano